Educare i Maiali Porta Solo alla Tirannia “Dateci un Taglio” e Proseguite per la Vostra Strada
Questa mattina mi sono alzato e come faccio da 5 anni a questa parte avevo in mente di dare inizio a quella che ho in cuor mio posto come una missione il cui fine porta ad uccidere la percezione distorta di chi condivide con me questo meraviglioso pianeta in cui viviamo.
Come tutti gli esseri umani ci sono dei momenti in cui si ha l’impressione di combattere contro i mulini a vento e ci si pone delle domande le cui risposte nostro malgrado ci portano a fare delle amare considerazioni che sanno un po di sconfitta, ma dopo un attenta analisi sulla questione ho tratto le mie conclusioni che possono apparire ciniche e per certi versi contrastanti ma che in realtà non lo sono affatto.
Quando scrivo e pubblico un articolo mi rivolgo sempre a coloro che in definitiva sono direttamente interessati a recepire una determinata informazione la quale possa in qualche modo essere di aiuto, ma se questo aiuto viene a priori rifiutato non è che possa miracoli e devo accettare l’idea che in definitiva per molti il degrado e la distopia sociale risulta essere un bene da preservare e la loro lotta per dare un senso ed un significato alla propria vita, verte su valori etici e morali che spesso sono totalmente differenti, per cui mi trovo a dover entrare in comunicazione con soggetti i quali viaggiano su un binario morto la cui destinazione è ignota, li dove prima di sedersi al posto passeggeri sarebbe logico sapere dove e perché si deve intraprendere un determinato viaggio.
Sono veramente stanco di perdere tempo imprecando a destra e a manca contro coloro che si rifiutano di considerare la realtà per quella che è, fatelo voi se volete, io mi arrendo, ma non consideratela come una sconfitta, ma come l’esaltazione all’ennesima potenza della ragione umana.
Toba60
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Educare i Maiali Porta Solo alla Tirannia
Al giorno d’oggi, la verità è distillata in dosi così minime e manipolata con tale abilità machiavellica che la realtà diventa un artefatto, plasmato da coloro che detengono i fili del potere. In altre parole, un’élite finanziaria corrotta e disconnessa che governa attraverso la menzogna, i media, la violenza e l’ignoranza collettiva.
Mentre la maggioranza si crogiola nel comfort dell’illusione e della negazione, incapace o indifferente alla verità che li renderebbe liberi, ho deciso di smettere di sprecare le mie energie. Perché, alla fine, il risveglio è una ricerca personale. E coloro che lo cercano, coloro che osano emergere da questo pantano di conformismo, coloro che hanno fatto lo sforzo di liberarsi, meritano la mia attenzione. Quanto agli altri, lasciateli sguazzare nella loro ipocrisia e nella loro servitù volontaria fino alla morte.
Nel grande teatro del mondo moderno, dove tutti sembrano recitare la loro parte con sempre maggiore convinzione artificiale, la realtà delle cose sembra essere diventata solo un altro prodotto, un giocattolo nelle mani di coloro che tengono davvero i fili nelle banche e nei media. Non sono quelli che ci vengono mostrati come gli attori principali a gestire questo spettacolo, ma una manciata di individui, una casta di criminali specializzati nella manipolazione organizzata, abili a mascherare la loro insaziabile sete di potere e di profitto dietro discorsi filantropici e sorrisi di facciata. Si proclamano élite non per merito, ma per un’eredità di sangue e denaro, frutto di un’alchimia infernale di ricatti, corruzione e abusi che dura da secoli, sostenuta dall’incapacità degli avversari di tener loro testa.
L’eredità di queste pseudo-élite non è altro che la trasmissione di un potere infernale e illecito, consolidato nell’ombra da meccanismi invisibili di corruzione e ricatto, ma perfettamente padroneggiato. Non costruiscono imperi con il talento, ma con la menzogna, la manipolazione mediatica, la violenza armata e il controllo mentale. E il loro potere si basa su una sola cosa: l’ignoranza collettiva.
Ed è qui, in questo vasto campo di rovine che è diventato il pensiero critico, che si trova il vero veleno della negazione totale della gente. Non solo ignoranti, ma soprattutto felici di esserlo, si crogiolano nel comfort di una stupidità deliberatamente mantenuta, rifiutando la verità come un pericolo il cui fetore si disperde dopo appena una generazione.
Quello che chiamiamo il popolo, la folla, la plebaglia, oggi non è altro che un branco docile e ottuso, pronto a farsi guidare da coloro che sanno come fare, che comprendono e manipolano i fili invisibili della società, a loro esclusivo vantaggio. A prescindere dalle prove, dai fatti, dagli avvertimenti che vengono loro inviati, preferiscono crogiolarsi ancora e ancora nell’illusione della loro rassicurante esistenza, con il pretesto della facilità e della sicurezza. Ingoiano avidamente le bugie che gli vengono propinate, sostenendo di essere liberi di pensare e di agire, di essere individui, cittadini responsabili, senza avere la minima idea dell’esatta definizione delle parole che usano.
È una farsa grottesca che è diventata insopportabile da guardare. I loro occhi, accecati dal consumismo e dall’egoismo, non vogliono più vedere le catene e il filo spinato che delimitano la loro illusoria libertà in base al loro potere d’acquisto e alla loro capacità di acquisire oggetti inutili. La luce della verità, così facile da vedere per chi si degna di alzare lo sguardo, è messa a tacere da un sistema che trasforma ogni domanda in eresia, ogni risposta in violenza. E in questa folla di teste chine, cuori anestetizzati e cervelli ipnotizzati, la verità diventa una voce persa nel vento. Chiunque osi parlarne, chiunque cerchi di risvegliare queste coscienze annegate nella nebbia, si scontra con un muro di disprezzo e di odio. Una massa di esseri ottusi dalla loro sporca negazione.
A coloro che pensano ancora che possiamo “risvegliare” queste masse, a coloro che immaginano che un risveglio collettivo sia ancora possibile, chiedo perché continuare a perdere tempo? Perché sprecare energie cercando di salvare chi non vuole uscire dalla trappola? Perché tendere la mano a creature che si rallegrano della propria stupidità, che ci sguazzano con piacere, che ci si rotolano come maiali nella propria merda, immaginando che faccia parte della loro natura? Solo il maiale domestico lo fa, perché un cinghiale non si rotolerebbe mai nei propri escrementi.
Questo è esattamente ciò che voglio evitare negli anni a venire. Non voglio che si crei un nuovo sistema di oppressione, attraverso l’errore di educare dei maiali soddisfatti, con il pretesto di un cambiamento necessario, offrendo la corona a esseri che, privi di cultura, di coscienza e di vera empatia, non hanno altra ambizione che riprodurre la stessa falsa libertà, ma in forme ancora più insidiose. La verità è che educare questi maiali porta solo a perpetuare il ciclo infernale, e quindi mi rifiuto di essere io a contribuire alla loro creazione.
Di fronte a questo enorme fallimento, d’ora in poi non sarò più io a lanciare perle a questi porci, come ho fatto negli ultimi 5 anni. Non sprecherò più le mie idee, le mie energie e i miei scritti per coloro che preferiscono rimanere nel loro piccolo cortile, impantanati nelle loro convinzioni tossiche e nel loro sporco autocompiacimento. No. D’ora in poi parlerò solo a coloro che hanno ancora una mente, un cervello e la volontà di uscirne. A coloro che, con un atto di intelligenza e di lucidità, hanno fatto la scelta di non farsi più ingannare. A coloro che, per esempio, acquistando uno dei miei libri per sostenermi nel mio lavoro quotidiano, riconoscono anche il loro posto in questo mondo e la necessità di valorizzare il duro lavoro e il sostegno reciproco – i ricercatori, i pensatori, gli illuminati, gli uomini e le donne liberi che si assumono la responsabilità della propria vita. Sono rari, ma esistono, ed è a loro che mi rivolgerò d’ora in poi.
Gli altri, che sguazzino tutti in questo pantano, che si divorino a vicenda e che soffochino nella loro stessa ipocrisia. Che finiscano svuotati nei mattatoi del loro destino, che spariscano per sempre e spero che non abbiano mai avuto l’idea di procreare prima. Le loro vite, le loro sofferenze e le loro morti non mi interessano più. Perché la verità, in fin dei conti, appartiene a coloro che sono pronti a riceverla. A coloro che sono stati in grado di vedere oltre lo specchio distorcente che la loro società tiene loro davanti. Quelli che sanno che tutto ciò che credono di essere è in realtà un’illusione accuratamente tessuta da chi li governa, per meglio dominarli.
Gli ignoranti, i conformisti, i consumatori, li lascio alle loro chimere. Il tempo della ribellione è arrivato, ma non sarà nelle strade affollate, nella furia delle folle. Avrà luogo nelle menti delle persone, attraverso la lettura, la riflessione, l’educazione personale e la volontà di essere un essere umano degno e responsabile delle proprie azioni. E coloro che non l’hanno ancora capito, che preferiscono ancora illudersi con false comodità, possono accontentarsi della loro esistenza da zombie, pronti a consumarsi e a morire nell’oblio. A me non interessa più, anzi, li incoraggio a continuare fino a soffocare per aver mangiato troppa della loro stessa prole nel loro egoismo e nella loro negazione.
Mi rifiuto di perdere altro tempo a discutere con creature che non hanno né il desiderio né la capacità di capire. Coloro che vogliono sapere, coloro che vogliono capire, coloro che cercano la verità e l’autenticità, questi sono gli unici che meritano di essere illuminati e hanno a disposizione i miei libri per iniziare a istruirsi. Quanto agli altri, che si crogiolino nel loro pantano e, soprattutto, che vi muoiano in fretta, perché la verità non può essere data a chi non vuole nemmeno vederla.
È quindi giunto il momento di fare un’ultima fredda, amara e irrevocabile constatazione: viviamo in un mondo in cui la verità sta soffocando sotto spessi strati di menzogne e distrazioni, in cui i manipolatori al potere tessono i loro fili invisibili con totale impunità, controllando ogni aspetto della nostra esistenza con una facilità senza precedenti. Queste persone, che un tempo nutrivano la speranza di una rivoluzione illuminata, ora non sono altro che una massa di consumatori anestetizzati, felici della loro servitù e troppo stupidi per vedere le catene che li incatenano. Di fronte a questa devastazione mentale, ho deciso di smettere di tendere la mano a chi è intenzionalmente cieco, a chi preferisce crogiolarsi nel proprio benessere piuttosto che alzarsi, guardarsi in faccia e capire.
La verità, che non teme finzioni o illusioni, appartiene a chi è pronto ad ascoltarla, a chi sceglie deliberatamente di uscire dal pantano dell’ignoranza.
La vera ribellione, l’unica che valga la pena di avere, non avverrà sul selciato delle strade, ma nelle menti, nei cuori, nelle anime stesse di coloro che rifiutano di arrendersi all’ottundimento collettivo. Coloro che hanno ancora la capacità di pensare, di capire, di amare la verità, di agire con discernimento e integrità, sono i veri eredi di questo mondo.
Sono pochi, ma la loro luce, nella sua pura e intoccabile brillantezza, è tutto ciò che conta. Per loro, per noi, è ancora possibile ridefinire il significato di essere umani, andare oltre le illusioni e spezzare le catene invisibili dell’oppressione.
Per gli altri, che il loro mondo fittizio continui a crollare su se stesso… e in fretta!
Phil BROQ & Toba60
Fonte: jevousauraisprevenu.blogspot.com
Pubblicato sul sito web: https://toba60.com/
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