mercoledì 29 settembre 2021

Q!uando l'Industria viene spacciata per scienza

 
 
Citro: v@xxini-C-o-v-i-d inutili e pericolosi, sapete perché? 

Il v@xxino? Non è come prendere un caffè o bere un bicchier d’acqua. Il v@xxino è un mini-intervento, perché viene inoculato nel corpo un patogeno, o una sua parte purificata, quindi il corpo ha delle reazioni: questo si sa, non è fantasia. Si tratta di valutare il rapporto tra rischi e benefici. Piccolo-medio rischio ma grande beneficio, come per il vaiolo? Perfetto, ben venga. Se un domani dovesse mai arrivare un’epidemia di Ebola, col 100% di letalità? V@xxiniamoci, eccome. Oggi invece com’è, il rapporto? Rischio molo alto e beneficio zero: perché non c’è beneficio. O meglio, devo ancora capire qual è: sono solo un medico. Quindi chiedo, ai luminari, qual è il beneficio. All’inizio ti dicono: il luminari, impedirà di infettarsi. No, perché nessun v@xxino, impedisce questo; il v@xxino, ti dà degli anticorpi per cui, se tu poi contrai il patogeno, hai più capacità di reazione. Allora ti dicono che ti darà un’infezione più lieve (questa è l’ultima versione).

Massimo CitroMa scusate: quando inizia, questa infezione è sempre lieve. Non è che, di colpo, arriva la polmonite o la trombo-embolia e mi trovo in ospedale. In realtà passano delle ore, poi dei giorni, in cui non ho un’infezione severa, ma lieve (“mild”, la chiamano gli anglosassoni). E quindi, se io in quel momento la curo – e le cure ci sono – la cosa si risolve, senza bisogno di v@xxinarmi. Quindi: beneficio, zero. E’ un v@xxino del tutto inutile. E’ la letteratura, a dirlo, così come l’esperienza sul campo (e il buon senso). Certo che, se invece terrorizziamo la gente con la paura mediatica, allora poi tutti corrono a v@xxinarsi. Però attenzione: il rischio è altissimo. Fra i tanti, il più importante è il “potenziamento dipendente dall’anticorpo”. In inglese viene siglato “Ade”, Antibody Dependent Enhancement (sigla per noi italiani inquietante: l’Ade – nota di colore – è il nome dell’oltretomba greco-romano).

Da tanti anni, si sa – dalla letteratura – che i v-i-r-u-s R-n-a a catena singola, come i c-o-r-o-n-a-v-i-r-u-s, sono soggetti a un rischio di Ade altissimo, per loro stessa natura: sono virus che formano quasi-specie, quindi sono mutazioni continue che la natura compie, per adattarli all’ambiente e creare una nuova specie virale. E’ il loro modo di essere. Questo vale per tutti i c-o-r-o-n-a-v-i-r-u-s: quindi Sars, Mers e C-o-v-i-d-1-9, la Dengue (che è un flavivirus), Ebola, Zika, Hiv. Per tutti questi v-i-r-u-s è difficile, se non impossibile, fare un v@xxino. La gente dovrebbe chiedersi come mai, visto che Hiv appartiene a questo gruppo, è da quarant’anni che c’è l’Aids (ben più pericolosa dell’attuale infezione, e continua a fare milioni di morti) e non siamo ancora riusciti ad avere un v@xxino? Come mai, dopo vent’anni, non abbiamo ancora un v@xxino per la Sars? Come mai, tre-quattro anni fa, cominciavano in Oriente le campagne v@xxinali per la Dengue e le hanno interrotte? Sono morti tutti, e hanno detto: non si può, dobbiamo rassegnarci; attualmente, è impossibile avere un v@xxino valido e sicuro per i v-i-r-u-s R-n-a.

Loretta BolganCom’è che in pochi mesi, invece, in questa situazione, dicono che hanno trovato un v@xxino sicuro ed efficace? Mi sembra strano. E qui cito Loretta Bolgan, che spiega: questi v-i-r-u-s R-n-a a catena singola, quando infettano la persona, possono creare anticorpi “sub-ottimali” (cioè troppo pochi, o deboli). E finisce lì. Poi magari la persona incontra di nuovo il virus – che non è lo stesso: è quasi uguale, ma nel frattempo è cambiato. Però va a potenziare gli anticorpi “sub-ottimali”, e quindi può succedere che il virus venga agganciato dall’anticorpo, viene portato nei “macrofagi” e nelle altre cellule presentanti l’antigene; all’interno dev’essere normalmente spezzettato, poi i suoi antigeni – sulla superficie esterna del “macrofago” – vengono “presentati” ai linfociti (cioè al sistema immunitario) che poi costruiscono gli anticorpi. Questo però può non succedere: nell’Ade non succede. Perché il virus non viene frantumato, e anzi comincia a replicarsi all’interno del “macrofago”. E’ gravissimo: vuol dire che quel patogeno ha infettato il nostro sistema immunitario.

Il virus sfugge al controllo del sistema immunitario, si rafforza, e quando emerge devasta. E, fra le tante cose gravi – come ricorda la Bolgan – causa la polmonite eosinofila (che è difficile da curare, peggio di questa). Quindi, il fatto che si replichi nel “macrofago” e blocchi anche la produzione dell’Interferone 1, è gravissimo. Tutto questo è in letteratura: non stiamo inventando qualcosa. Però questo non lo dicono, alla gente. Uno studio di pochi mesi fa lo dice in modo chiaro: questi v@xxini possono sensibilizzare a malattie più gravi. Sars, Mers e Rsv non sono mai stati approvati, e possono peggiorare la malattia (e l’Ade). Quindi il paziente dovrebbe avere una comprensione adeguata, del fatto che si sta esponendo a questo rischio. E invece, alla gente non lo spiegano. Se con il v@xxino si instaura l’Ade, cosa succede? Intanto, se uno ha già avuto la malattia, non deve mai essere v@xxinato (e ringrazio il collega Pier Luigi Lopalco, che lo ha dichiarato espressamente: c’è la certezza di infettare gli altri).

VaccinazioneLo ribadisco: chi è v@xxinato è infettivo, è meglio stargli alla larga. Lo raccomandano le stesse aziende produttrici: dopo il v@xxino, mantenere distanziamento e mascherina. Il v@xxinato dovrebbe essere messo in quarantena, e vale anche per le v@xxinazioni antinfluenzali (isolamento per 40 giorni o per due mesi, ancora non si sa). In ogni caso è documentato che in svariate Rsa, da gennaio in poi, dove uno dei sanitari si è v@xxinato, nel giro di poco erano infettati tutti. Chi si è infettato non dovrebbe essere v@xxinato, perché in quel caso l’Ade arriva facilmente. Ma anche chi non sa neppure di esser stato infettato, perché magari può aver avuto la forma asintomatica, può aver sviluppato gli anticorpi “sub-ottimali”; se riceve il v@xxino, non è quello stesso virus “selvatico”, perché nel frattempo è cambiato (i v@xxini sono tutti modellati sulla sequenza Wuhan-1, che è quella che la Cina aveva dato al mondo all’inizio del 2020). Ed ecco che, in questo caso, si crea subito l’Ade. Perché si stupiscono delle trombo-embolie?

Stanno iniettando la “spike”, che (come si evince in letteratura) produce esattamente trombo-embolie; è cardiotossica e neurotossica, si sa: lo confermano gli studi. Allora: se io inietto la “spike”, che so che dà trombo-embolie, e dopo l’iniezione il paziente ha la trombo-embolia o l’ictus, non posso far finta di non sapere. Due più due fa quattro: la trombo-embolia l’ho provocata io, con l’iniezione. Dicono che è minima, la percentuale degli eventi avversi? Sì, ma parlano di quelli che sono morti. Poi ci sono quelli che hanno avuto l’ictus subito dopo il v@xxino: non c’è giorno che non ne abbia notizia, tramite i miei pazienti. Ogni giorno mi raccontano di loro amici e conoscenti con ictus, persone semi-paralizzate. Mi viene riferito almeno un caso ogni giorno. Le ultime notizie, dall’istruttore della palestra che frequento: un cliente con l’ictus, un altro con l’emi-paresi facciale.

Peter DoshiSono cose gravi, e sono tante. Le percentuali? Ancora non si sa. Quelli ti dicono: è una percentuale minima. Anche se fosse un solo caso, dobbiamo stare attenti: vorrei vedere te, che magari stavi bene e rimani paralizzato per tutta la vita, senza sapere per quale motivo ti saresti dovuto v@xxinare. In Germania, su un giornale, un tizio ha scritto che, secondo Bill Gates, il problema della mortalità da v@xxino investe solo 0,1% della popolazione. Sembra poco, ma – dice questo autore – se in Germania v@xxiniamo tutti, cioè 80 milioni di persone, vuol dire che avremo 80.000 morti, cioè lo stesso numero delle vittime dell’epidemia. E quindi, per non farli morire per l’epidemia, devo farne morire – col v@xxino – almeno altrettanti?

Il professor Peter Doshi, docente di tecnica farmaceutica all’Università del Maryland e condirettore del “British Medical Journal”, una delle più autorevoli riviste mediche, in vari editoriali ha chiarito che questi v@xxini non riducono la possibilità di ammalarsi: non spengono l’epidemia. Quindi, in pratica, anche lui dice che non servono a niente. In uno studio cinese (Llguo Zhang) viene confermato che il virus – non il v@xxino – può integrarsi nel nostro Dna; e ciò fa parte delle cause che determinano la cronicizzazione della malattia. Ma se questo può farlo anche solo il virus, attenzione: nel momento in cui – spacciandolo per v@xxino – inietto un impianto genico, un mRna (piccolo, sintetico) che finisce nella cellula, intanto posso scatenare subito una tempesta citochinica. Un mRna è un gene, quindi siamo di fronte a una terapia genica.

Il v@xxino, per definizione, contiene il patogeno attenuato, quindi è proteico. Qui invece parliamo di un codice genetico, che può essere anch’esso trascritto nel nostro Dna. L’industria dice di no, ma la scienza dice che questo è plausibile. Ora, immaginate il Dna come una catena lunga chilometri. In questo “filo”, l’impianto genico si può inserire in un punto in cui non crea danni; e va bene, non succede niente. Ma se invece si inserisce in un punto dove può “slatentizzare” il gene di una malattia o di un tumore, questo lo vedremo fra un po’ di anni (non lo vediamo nell’immediato). Quindi, chi dice che il v@xxino non crea problemi dovrebbe intanto certificarlo “ad personam”, e poi garantire (non si sa sulla base di quale studio scientifico, che non c’è) che nei prossimi dieci anni non avrà conseguenze. Loro dicono: stai tranquillo, perché la scienza ti dice che non ci sono rischi. No, non lo dice la scienza: lo sta dicendo l’industria. Sono due cose diverse: viene spacciata l’industria per scienza. E’ l’industria, a dirlo: e per forza, l’ha fatto lei. Logico che ti dica che il suo prodotto è sicuro.

(Massimo Citro, dichiarazioni rilasciate in una recente intervista Tv, ripresa su Facebook. Medico e scrittore, Citro è autore del bestseller “Eresia”, edito da ByoBlu).

Fonte: https://www.libreidee.org/2021/09/citro-vaccini-covid-inutili-e-pericolosi-ecco-perche/

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martedì 28 settembre 2021

L'hardware: Il trucco genetico

V@ccini D-N-A: cambiare il trucco genetico dell'umanità

Inventato da scienziati in India, questo è "il primo vaccino a D-N-A plasmidico autorizzato per uso umano" e pretende di iniettare il cosiddetto "D-N-A nudo" sotto la pelle del braccio. Quando vengono introdotti nel D-N-A del paziente, i cambiamenti permanenti alla linea germinale trasmetteranno le modifiche genetiche alla prole. Editor TN

L'India il mese scorso ha iniziato a vantarsi di aver creato, e approvato dal suo organismo di regolamentazione, il primo vaccino a D-N-A al mondo, Zy-C-oV--D.

Il v@ccino, sviluppato da una società chiamata Zydus Cadila, prevede di averlo disponibile per l'uso già il mese prossimo, dando speranza a un paese che ha subito più di 447,000 morti per mano del virus.

Che cos'è un vaccino a D-N-A e questa nuova classe di vaccinazioni potrebbe diventare il prossimo strumento nella lotta mondiale contro il C-O-V-I-D-1-9?

Un vaccino a D-N-A è una forma di v@ccino software, ha spiegato il prof. Jonathan Gershoni dell'Università di Tel Aviv.

Un vaccino software è quello in cui gli scienziati vaccinano con il progetto del virus – solo il D-N-A o l'R-N-A corrispondente ai geni che codificano per la proteina spike – iniettandolo in modo gradevole ed efficace nel corpo. Le cellule quindi sintetizzano la proteina virale, che porta alla produzione di anticorpi contro il picco vir@le.

Questo è l'opposto di un v@ccino hardware, che in realtà contiene hardware, cioè frammenti fisici della proteina del v-i-r-u-s.

"Puoi avere un vaccino hardware che consiste in un virus ucciso, ad esempio, o un virus attenuato", ha spiegato Gershoni. “Oppure puoi avere anche un v-a-c-c-i-n-o a subunità, come il v-a-c-c-i-n-o per l'epatite B, che è solo una proteina spike purificata.

"Il sistema immunitario identifica la presenza della proteina virale... e questo stimola il sistema immunitario a rispondere e a produrre anticorpi mirati altamente specifici che inattivano il v-i-r-u-s".

Tutti i vaccini tradizionali per l'infanzia che esistono oggi sono vaccini hardware.

Tuttavia, dalla fine degli anni '1980, gli scienziati hanno iniziato a giocare con l'idea che potrebbero esserci applicazioni per l'iniezione diretta di D-N-A o R-N-A, prima nel tentativo di sviluppare la terapia genica e, più recentemente, nello sviluppo di quelli che Gershoni chiama vaccini software.

"Sappiamo che il flusso di informazioni in biologia va così: il materiale genetico è immagazzinato in una molecola molto stabile, il D-N-A a doppio filamento", ha detto Gershoni. “Tuttavia, le informazioni che fluiscono dal gene devono essere trascritte per creare un materiale genetico usa e getta e intermedio sotto forma di R-N-A. Quindi, l'R-N-A nel senso tradizionale, è semplicemente una copia usa e getta del gene del D-N-A".

Tuttavia, è l'R-N-A e non il D-N-A che è in grado di interagire con i macchinari per la produzione di proteine, noti come ribosomi. I ribosomi sono ciò che riconoscono l'R-N-A e traducono sistematicamente il materiale genetico, che è scritto nel linguaggio dell'R-N-A, nell'hardware, vale a dire la proteina.

"L'hardware è la proteina e i manuali di istruzioni, le ricette che ci dicono come produrre queste proteine, possono essere nel D-N-A o nell'R-N-A", ha detto. “D-N-A o R-N-A, quindi, rientrano nella categoria dei v@ccini software”.

All'inizio, gli scienziati hanno preferito il D-N-A perché è molto meno schizzinoso dell'R-N-A, che si scompone facilmente. Ma d'altra parte, l'R-N-A è un modo più diretto di consegnare il manuale di istruzioni perché i ribosomi non possono interagire con il D-N-A.

Pertanto, nei sistemi che utilizzano il D-N-A come materiale genetico da trasferire, il passaggio successivo richiesto, una volta che il D-N-A è stato consegnato alle cellule, è che quelle cellule devono creare copie di R-N-A dei geni. Solo allora la copia R-N-A del D-N-A estraneo può essere tradotta dai ribosomi per produrre la proteina bersaglio che può quindi stimolare la corretta risposta immunitaria.

Leggi la storia completa qui ...

Pubblicato su: https://it.technocracy.news/

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sabato 25 settembre 2021

Il Ricatto

Risposte dell'utente

STUDIO US AIR FORCE 2019: LA TERAPIA GENICA COME ARMA

Di

L'articolo dietro il blog di oggi mi ha letteralmente lasciato a bocca aperta quando l'ho letto, ed è per gentile concessione di un individuo che ha chiesto di rimanere completamente anonimo nella misura in cui non posso nemmeno fare riferimento alle iniziali dell'individuo, ma comunque, grazie; Voi sapete chi siete.

In questo caso, l'"articolo" in questione non è un articolo, è uno studio dell'US Air Force del 2019 intitolato Next Generation Bioweapons: Genetic Engineering and BW, di Michael J. Ainscough, che si autodefinisce come US Air Force Counerproliferation Center Future Warfare Series N. 14 . Vale la pena leggere l'intero studio, in particolare con quello che sta succedendo ora:

Armi biologiche di nuova generazione

Quando la persona che ha portato alla mia attenzione questo studio me lo ha inviato, sono state evidenziate le pagine 270 e 271. Ecco cosa dicono:

3) La terapia genica come arma: la terapia genica rivoluzionerà il trattamento delle malattie genetiche umane. L'obiettivo è quello di effettuare un cambiamento permanente nella composizione genetica di una persona riparando o sostituendo un gene difettoso. I geni sono già stati uniti ai batteri per produrre insulina “umana” in grandi quantità.

L'obiettivo finale è unire un gene che codifica per la produzione di insulina nel tessuto pancreatico umano per curare il diabete. Ricerche simili stanno progredendo sull'aggiunta del gene mancante per prevenire i sintomi della fibrosi cistica. Tuttavia, la stessa tecnologia potrebbe essere sovvertita per inserire geni patogeni.

Esistono due classi generali di terapia genica: linea cellulare germinale (riproduttiva) e linea cellulare somatica (terapeutica). I cambiamenti nel DNA nelle cellule germinali sarebbero ereditati dalle generazioni future. I cambiamenti nel DNA delle cellule somatiche interesserebbero solo l'individuo e non potrebbero essere trasmessi ai discendenti. La manipolazione delle cellule somatiche è soggetta a un controllo meno etico rispetto alla manipolazione delle cellule germinali.

Questo concetto è già stato utilizzato per alterare l'immunità degli animali. Il v-i-r-u-s v-a-c-c-i-n-i-a (un poxv-i-r-u-s utilizzato per l'immunizzazione contro il vaiolo) è stato utilizzato come vettore per inserire geni nelle cellule di mammifero. Questo  v-i-r-u-s geneticamente modificato è stato utilizzato con successo per produrre un v-a-c-c-i-n-o orale per prevenire la rabbia nella fauna selvatica.

La ricerca per lo splicing di geni simili negli esseri umani continua per possibili vettori per portare i geni sostitutivi ai loro bersagli. Come è stato fatto per gli animali, esiste il potenziale per la "v-a-c-c-i-n-a-zione" umana contro determinate malattie o come capacità di somministrazione mirata di farmaci terapeutici o effetti citotossici.

Una classe di vettori sperimentali sono i retrov-i-r-u-s che si integrano permanentemente nei cromosomi umani. L'HIV, che causa l'AIDS, è un retrov-i-r-u-s. Quindi non dovrebbe essere difficile capire che la terapia genica potrebbe avere una capacità sinistra.

Un vettore virale ha già prodotto un ceppo letale del  v-i-r-u-s del vaiolo dei topi. Il  v-i-r-u-s geneticamente manipolato ha completamente soppresso la risposta cellulo-mediata (il braccio del sistema immunitario che combatte le infezioni virali) dei topi di laboratorio.

Anche i topi precedentemente v-a-c-c-i-n-a-ti contro il  v-i-r-u-s naturale del vaiolo sono morti entro pochi giorni dall'esposizione al superv-i-r-u-s. Il vaiolo del topo (che non infetta l'uomo) e il vaiolo sono  v-i-r-u-s correlati.

Se il vaiolo dovesse essere manipolato geneticamente in modo simile, il nostro attuale v-a-c-c-i-n-o potrebbe non proteggerlo. Questi vettori non sono ancora molto efficienti nell'introdurre i geni nelle cellule dei tessuti. Ma se una tecnica medica viene perfezionata, vettori simili potrebbero eventualmente essere utilizzati per inserire geni dannosi in una popolazione ignara.

Le tecniche per la clonazione di tessuti ed embrioni continuano ad avanzare. La clonazione riproduttiva (cellule germinali) mira a impiantare un embrione clonato nell'utero di una donna che porta alla nascita di un bambino clonato.

La clonazione terapeutica (cellule somatiche) mira a utilizzare i geni delle cellule di una persona per generare tessuto sano per curare una malattia. Ad esempio, tale clonazione potrebbe essere utilizzata per far crescere cellule pancreatiche per produrre insulina per curare il diabete o per far crescere cellule nervose per riparare il midollo spinale danneggiato.

Sono già stati clonati pecore, topi, suini e bovini. Tuttavia, i tassi di successo (definiti come nascite di animali vivi) sono bassi. È stato segnalato il lavoro iniziale di clonazione con embrioni umani per produrre cellule staminali onnipotenti. In teoria, le cellule staminali potrebbero a loro volta crescere praticamente in qualsiasi tipo di cellula e fungere da tessuto sostitutivo in malattie come il diabete.

I ricercatori hanno anche usato un  v-i-r-u-s per inserire un gene di medusa in un uovo di scimmia rhesus e hanno prodotto il primo primate geneticamente modificato. L'uso di embrioni e cellule germinali ha sollevato molte questioni etiche. (enfasi aggiunta in grassetto)

Ora, la rilevanza di tutto questo con quello che sta succedendo ora sembrerebbe evidente. Ma subito dopo questa sezione ce n'è un'altra, e solleva una possibilità che mi fa chiedere se potremmo guardare proprio allo scenario che menziona:

4)  v-i-r-u-s stealth il concetto di  v-i-r-u-s stealth è un'infezione virale criptica che penetra di nascosto nelle cellule umane (genomi) e poi rimane dormiente per un lungo periodo di tempo.

Tuttavia, un segnale proveniente da uno stimolo esterno potrebbe in seguito innescare l'attivazione del  v-i-r-u-s e causare la malattia . Questo meccanismo, infatti, si verifica abbastanza comunemente in natura. Ad esempio, molti esseri umani sono portatori del  v-i-r-u-s dell'herpes che può attivarsi per causare lesioni orali o genitali.

Allo stesso modo, il  v-i-r-u-s della varicella a volte si riattiva sotto forma di herpes zoster (fuoco di Sant'Antonio) in alcune persone che hanno avuto la varicella in precedenza. Tuttavia, la stragrande maggioranza dei  v-i-r-u-s non causa malattie.

Come arma biologica, un  v-i-r-u-s invisibile potrebbe infettare clandestinamente il genoma di una popolazione. Successivamente, il  v-i-r-u-s potrebbe essere attivato nella popolazione mirata o una minaccia di attivazione potrebbe essere utilizzata come ricatto. (Evidenziazione in grassetto aggiunta)

È l'ultima frase che mi fa chiedere, nella mia solita speculazione ad alto numero di ottani, se la follia della classe politica dell'Occidente, raddoppiando sulla narrativa pianicamdemica, non sia dovuta a una sorta di pressione esterna - ricatto - essendo esercitato su di esso, e se qualche segmento della popolazione viene utilizzato, non solo come vittime sacrificali o cavie umane in una sorta di esperimento segreto, ma anche come leva di ricatto contro di loro: "Farai pugnalare tutti, o useremo questo o quel segmento (probabilmente i rifiutatori di colpi) per esporre il tuo crimine contro il resto."

Sarebbe una metodologia diabolica, certo.

E questo è esattamente ciò con cui sospetto che potremmo avere a che fare.

Pubblicato su: https://gizadeathstar.com/

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venerdì 24 settembre 2021

Sopravvivere al morso del serpente


Destino e libero arbitrio - La prospettiva stoica 

di Mariami Shanshashvili
dal sito web di ClasicalWisdom
 

Non è un segreto che gli antichi insegnamenti dello stoicismo abbiano visto un massiccio risveglio nei tempi moderni.

Dal mondo accademico al pubblico in generale, le persone hanno ripensato da vicino la filosofia stoica.

 

Una delle ragioni principali dietro questa crescente popolarità dello stoicismo, direi, è il fascino di esercitare un controllo completo sulla mente. È vero che le pratiche stoiche ci consentono una maggiore libertà sulla nostra psiche e sulle nostre psiche.

 

Un'area, tuttavia, in cui lo stoicismo non ci vizia con altrettanta libertà, è la libertà di volontà.
 
Quando si tratta di destino e libero arbitrio nello stoicismo, esiste un dibattito chiave tra,
  • quello che viene chiamato "l'argomento pigro" dai critici dello stoicismo
  • e la risposta stoica all'argomento pigro sviluppato dal filosofo stoico Crisippo ...
Esaminando questo dibattito possiamo ottenere una migliore comprensione della verità della comprensione stoica del destino e della libertà .

  Crisippo

Gli antichi stoici credevano in un determinismo causale o "morbido":

una visione che sostiene che tutto ciò che accade ha una causa che porta a un effetto.

 

Ogni evento fa parte della catena indissolubile di causa ed effetto, che è dettata e guidata dal piano provvidenziale del destino degli dei.

Tuttavia, gli stoici affermano anche che, anche in un mondo deterministico, le nostre azioni in ultima analisi 'spettano a noi'. 

The Lazy Argument attacca questa affermazione cercando di mostrare l'inutilità di qualsiasi azione di fronte al destino.

L'argomentazione è formulata nel modo seguente:

  • Se è destino che sopravvivi a un morso di serpente, allora sopravviverai sia che tu vada in ospedale o meno.
  • Allo stesso modo, se sei destinato a non sopravvivere a un morso di serpente, non sopravviverai se andrai in ospedale o meno.
  • Uno di loro è destinato.
  • In entrambe le alternative, non importa cosa fai perché il risultato predestinato accadrà comunque.
L'essenza dell'Argomento pigro è dimostrare come nessuna azione abbia importanza se ogni evento è predestinato.

 

E poiché la tua vita è destinata a seguire incrollabilmente una traccia determinata, non ha senso esercitare alcuno sforzo o anche solo pensare alla giusta linea d'azione.
In poche parole, l'argomento pigro rende la pigrizia una scelta allettante...
La risposta stoica, attribuita a Crissipo da Cicerone nel suo De Fatō, ha lo scopo di dimostrare che l'argomento pigro è infondato e che le nostre azioni hanno davvero un impatto sull'esito degli eventi.

 

Secondo Crissipo, non tutte le premesse dell'argomento pigro sono vere.

 

Gli antichi stoici accettano che tutto è destino, ma respingono il resto l'argomento.
Dire che qualcosa è destinato ad accadere non significa che accadrà indipendentemente da ciò che fai.

 

Piuttosto, per gli stoici significa che questo evento è una parte della catena inscindibile causa-effetto in cui alcuni elementi causali sono cruciali per determinare l'effetto.

 

Inoltre, sapere che il risultato è predestinato non ti dà alcuna idea di quali azioni portino ad esso.
Alcuni eventi, sostiene Crisipo, sono co-destinati, nel senso che sono interconnessi e congiunti agli altri.

 

La profezia di Laio, il padre di Edipo, è un esempio eloquente di questo concetto:
Laio fu avvertito dall'oracolo che sarebbe stato ucciso dal proprio figlio.

 

Ma questo non sarebbe accaduto se non avesse generato un figlio.
In poche parole,
La fine di Laio è co-destinata alla generazione di Edipo, che a sua volta è co-destinata ad avere rapporti con una donna.

 

Non è vero che Laio farà ancora la stessa fine, che abbia o meno un figlio.

Il corso del destino, quindi, non dispone necessariamente della relazione causale tra gli eventi.
Al contrario, il destino stoico è straordinariamente logico:
sta operando secondo la sana logica di 'causa ed effetto'.
Pertanto, secondo gli stoici, l'affermazione dell'argomento pigro secondo cui un certo evento accadrà indipendentemente da ciò che facciamo trascura grossolanamente le necessarie connessioni tra gli eventi.

 

Quindi, per dirla in un altro modo, se vogliamo sopravvivere al morso di serpente, è davvero meglio andare in ospedale.

 

La morte di Laio, per mano di suo figlio Edipo  

 

Alcuni potrebbero obiettare che l'obiezione se le nostre azioni spettano o meno a noi è un'obiezione completamente diversa.

La risposta stoica sta prendendo l' argomento pigro come una questione di corrispondenza meccanica tra causa-effetto, mentre ciò su cui l'argomento si basa in realtà è come l'assenza di azione o scelta sulle nostre azioni renda qualsiasi scelta priva di significato. 

In un modo o nell'altro, gli Stoici hanno molto altro da dire sulla scelta e l'agenzia.

Consideriamo l'argomento stoico attraverso la lente dell'obiezione sollevata dallo studioso stoico Keith Seddon:
"Anche se vedere [due eventi che sono stati co-destinati] non indebolisce in alcun modo la posizione del fatalista, perché proprio come la tua guarigione era destinata (se solo l'avessi saputo), così è stato il tuo chiamare il dottore!

 

Potrebbe essere andata così, d'accordo, ma se l'evento della tua chiamata al medico è stato causato da circostanze precedenti (come lo sono tutti gli eventi, secondo la teoria del determinismo causale), allora, in che senso potresti considerare di esercitare il tuo libero arbitrio?"(2004, "Gli stoici hanno successo?").
Gli stoici direbbero che la questione è più complicata, poiché gli stessi fenomeni possono avere effetti diversi su agenti diversi.

 

Crissipo lo illustra con la seguente metafora:
"se spingi un cilindro e un cono, il primo rotolerà in linea retta e il secondo in cerchio (LS 62C). [1]

 

Allo stesso modo, uomini diversi acconsentiranno in modo diverso alla stessa spinta.

 

E l'assenso, come abbiamo detto nel caso del cilindro, anche se sollecitato dall'esterno, si muoverà poi per sua propria forza e natura." [2]
Perciò,
la nostra natura interna modella il modo in cui rispondiamo agli stimoli esterni...
In poche parole,
il carattere è il destino, con l'ulteriore deduzione che il nostro carattere stesso è determinato.
Penso che la risposta stoica di maggior successo all'argomento pigro sia la loro analogia con il cane:
"Quando un cane è legato a un carro, se vuole seguirlo viene tirato e segue, facendo coincidere il suo atto spontaneo con la necessità, ma se non vuole seguirlo sarà comunque costretto.

 

Così è anche per gli uomini: anche se non vorranno, saranno comunque costretti a seguire ciò che è loro destinato». (Ippolito, Confutazione di tutte le eresie 1.21, L&S 62A).
In altre parole, niente dipende da te, tranne,
il modo in cui reagisci ...
Un pensiero molto stoico...!

 

Bibliografia
  • Tim O'Keefe - Gli stoici del destino e della libertà, il compagno di Routledge per il libero arbitrio - eds. Meghan Griffith, Neil Levy e Kevin Timpe, 2016.
  • AA Long e DN Sedley - "The Hellenistic Philosophers" - (Cambridge, 1987).
    Cicerone, Sul destino
  • Brennan, T. (2005-06-23) - L'argomento pigro nella vita stoica: emozioni, doveri e destino - Oxford University Press.
Riferimenti
  1. AA Long e DN Sedley - The Hellenistic Philosophers - (Cambridge, 1987).
  2. Sul destino 42-3 (SVF 2.974; LS 62C(5)–(9)).
Pubblicato sul sito web: https://www.bibliotecapleyades.net/
 

L'Astra Brahmashirsha il gigantesco messaggero di morte

Se vuoi la vera libertà, vivi come un leone, lotta per la verità e crea la tua realtà.