sabato 5 giugno 2021

La perenne vergogna - La morte prima della morte


[05/06, 02:30] Anna Dossena: 

Un giorno molti chineranno la testa per la vergogna quando si renderanno conto del male che hanno difeso e degli eroi che ridicolizzano...

In questa vita cominciamo a morire molto, molto lentamente e impercettibilmente ma inesorabilmente. Crediamo, o siamo portati a credere che la morte arriva su di noi come l’annientamento totale delle cellule del nostro corpo fisico. Vi è un altro tipo di morte però, chiamata "morte prima della morte".
 
Facciamo finta di nasconderlo come uno che spazza la polvere sotto il tappeto e immagina che la stanza sia completamente pulita. La vera domanda è: cos’ è che muore in noi col passare del tempo? Quello che muore in noi è il nostro potenziale, la nostra capacità di fare sforzi, in breve, le nostre proprie possibilità.
 
Il tempo scorre su di noi e non riusciamo a notare che questo flusso appassisce il nostro potenziale. Il nostro comportamento, e il modo in cui tendiamo a rispondere alle impressioni della vita in un modo che è così tipicamente nostro, è sempre più automatico ogni giorno. Perdiamo spontaneità e la sostituiamo con abitudini, ad ogni livello, come ad esempio i modi abituali di pensiero, reazioni emotive, simpatie e antipatie, mi piace e non mi piace.
 
Ci sono due forze opposte in noi che costantemente ci spingono in direzioni diverse. Questi sono gli impulsi di essenza e quelli di vita o di esistenza. Ognuno è utile e necessario per noi. Gli impulsi della vita ci obbligano a interagire con i beni materiali, il denaro e la professione.
 
Gli impulsi di essenza d’altra parte, ci conducono verso la spiritualità, verso l’alto, per dare un senso alla nostra esistenza e cercare il significato della nostra vita. Entrambi gli impulsi sono necessari e devono coesistere pacificamente uno accanto all’altro.
 
Sono le due nature in noi che devono essere riconciliate, nonostante la loro opposizione, e ciascuno deve svolgere il suo ruolo corrispondente. Se la parte essenziale muore rende la vita inutile, e le nostre manifestazioni reali sono sempre meno. A quel punto un uomo è morto nella vita ed è incapace di sentire il richiamo della sua anima.
 

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