Ho già dettagliato il piano per subentrare tutto il materiale genetico sulla Terra che è stato ideato alla conferenza UNCED di Rio de Janeiro nel 1992. “Designer Chromosomes” significa un progetto gratuito per tutti progettato sinteticamente utilizzando materiale proveniente da specie diverse. Si tratta di un enorme passo avanti per il I gemelli malvagi della tecnocrazia e del transumanesimo. Male, davvero.
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Gli scienziati della Perelman School of Medicine dell'Università della Pennsylvania hanno sviluppato un nuovo metodo per creare cromosomi artificiali umani (HAC) che potrebbe rivoluzionare la terapia genica e altre applicazioni biotecnologiche. Lo studio, pubblicato in Scienze, descrive un approccio che forma in modo efficiente HAC a copia singola, aggirando un ostacolo comune che ha ostacolato il progresso in questo campo per decenni.
I cromosomi artificiali sono strutture realizzate in laboratorio progettate per imitare la funzione dei cromosomi naturali, i fasci di DNA confezionati che si trovano nelle cellule degli esseri umani e di altri organismi. Questi costrutti sintetici hanno il potenziale per servire come veicoli per fornire geni terapeutici o come strumenti per studiare la biologia cromosomica. Tuttavia, i precedenti tentativi di creare HAC sono stati afflitti da un grosso problema: i segmenti di DNA utilizzati per costruirli spesso si collegano insieme in modi imprevedibili, formando catene lunghe e aggrovigliate con sequenze riorganizzate.
Il team di Penn Medicine, guidato dal dottor Ben Black, ha cercato di superare questa sfida rivedendo completamente l’approccio alla progettazione e alla fornitura dell’HAC. “L’HAC che abbiamo costruito è molto interessante per un’eventuale implementazione applicazioni biotecnologiche, ad esempio, dove si desidera l’ingegneria genetica delle cellule su larga scala”, spiega il Dr. Black in a comunicato stampa. "Un vantaggio è che esistono insieme ai cromosomi naturali senza dover alterare i cromosomi naturali nella cellula."
Per testare la loro idea, gli scienziati si sono rivolti a un vero e proprio cavallo di battaglia della biologia molecolare: lievito. Hanno usato una tecnica chiamata ricombinazione associata alla trasformazione (TAR) per assemblare un enorme costrutto di DNA da 750 kilobasi nelle cellule di lievito. Per contestualizzare, si tratta di circa 25 volte più grandi dei costrutti utilizzati nei precedenti studi HAC. Il costrutto conteneva DNA proveniente sia da fonti umane che batteriche, nonché sequenze per favorire la formazione del centromero.
La sfida successiva era consegnare questo carico utile pesante nelle cellule umane. Il team è riuscito a raggiungere questo obiettivo fondendo le cellule di lievito ingegnerizzate con una linea cellulare umana, un processo che era stato ottimizzato in studi precedenti. Sorprendentemente, questo approccio di fusione si è rivelato molto più efficiente rispetto al metodo tradizionale di trasferimento diretto del DNA nudo nelle cellule.
I risultati sono stati sorprendenti. Non solo gli HAC ingegnerizzati si sono formati con successo, ma lo hanno fatto con un’efficienza molto più elevata rispetto ai metodi standard. Inoltre, questi cromosomi progettati sono stati in grado di replicarsi e separarsi correttamente durante la divisione cellulare, un requisito fondamentale per la loro stabilità e funzionalità a lungo termine.
"Invece di cercare di inibire la multimerizzazione, ad esempio, abbiamo semplicemente aggirato il problema aumentando la dimensione del costrutto del DNA di input in modo che tendesse naturalmente a rimanere nella prevedibile forma a copia singola", ha spiegato il dottor Black.
Ma i ricercatori non si sono fermati qui. Hanno inoltre ideato un modo intelligente per visualizzare gli HAC nel loro stato nativo e non compattato. Lisando delicatamente le cellule e utilizzando una speciale tecnica di centrifugazione, sono stati in grado di isolare gli HAC dal resto del DNA cellulare. Ciò ha permesso loro di confermare che gli HAC mantenevano lo stato di copia singola e la topologia circolare, senza riarrangiamenti o aggiunte indesiderate.
Le implicazioni di questa svolta sono di vasta portata. Gli HAC hanno il potenziale per fungere da piattaforme più sicure ed efficaci per la terapia genica rispetto agli attuali sistemi di somministrazione basati su v*i*r*u*s, che possono innescare reazioni immunitarie e comportare il rischio di inserimento dannoso del DNA virale nel genoma ospite. I cromosomi artificiali offrono anche il vantaggio di poter trasportare carichi genetici molto più grandi, consentendo potenzialmente l’espressione di intere reti genetiche o complesse macchine proteiche.
Oltre alle applicazioni mediche, i ricercatori ritengono che il loro approccio potrebbe essere utile anche per la biotecnologia agricola, come la progettazione di colture resistenti ai parassiti o ad alto rendimento.
Anche se c’è ancora del lavoro da fare per perfezionare questi cromosomi artificiali e sviluppare metodi di somministrazione idonei per uso terapeutico, questo studio rappresenta un significativo passo avanti nella nostra capacità di genomi progettisti di ingegneri. Fornendo un modo più efficiente e controllato per costruire gli HAC, i ricercatori hanno aperto nuove entusiasmanti strade per far avanzare la biologia sintetica ed espandere il kit di strumenti per la manipolazione genetica.
Mentre continuiamo ad ampliare i confini di ciò che è possibile fare con l’ingegneria genetica, lo sviluppo di cromosomi umani artificiali stabili a copia singola segna un’importante pietra miliare. Questa svolta non solo ci avvicina alla realizzazione del pieno potenziale della terapia genica, ma fornisce anche una nuova potente piattaforma per la ricerca di base sulla struttura e sulla funzione dei cromosomi. In futuro, i cromosomi progettati potrebbero diventare una parte standard dell’arsenale della bioingegneria, consentendo agli scienziati di affrontare un’ampia gamma di sfide mediche e agricole.
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Pubblicato sul sito web: https://it.technocracy.news/
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