Ci sono scienziati che pensano che abbiamo poteri illimitati di cui non siamo a conoscenza.
E’ possibile espandere la scienza tradizionale da includere la coscienza e la volontà umana a tal punto di cambiare quello che noi definiamo “realtà fisica”? Molti descrivono il professor William A. Tiller come lo scienziato in anticipo sui tempi.
Tiller è convinto che la nostra mente e le nostre emozioni possono evolvere al punto tale da poter influenzare la nostra vita quotidiana, fino a modificare fisicamente la realtà. Certamente, si tratta di idee che affondano nella teoria quantistica della realtà, una vera e propria sfida per la comunità scientifica ortodossa. Tiller considera gli esseri umani come esseri spirituali rivestiti di un bio-corpo e con enormi poteri di cui non siamo consapevoli. Il professore ritiene che la nostra coscienza sia un sottoprodotto che viene a generarsi quando lo spirito entra nella materia densa.
Tiller, il quale ha trascorso ben 34 anni nel mondo accademico dopo essere stato per nove anni fisico consultivo presso i Laboratori di Ricerca Westinghouse, ha pubblicato oltre 250 lavori scientifici convenzionali e numerosi brevetti. Parallelamente, da oltre 30 anni, ha condotto un rigorosissimo studio sperimentale e teorico nel campo della psicoenergia, materia che probabilmente diventerà parte della fisica di domani.
Il professor Tiller non dice che la scienza classica sia sbagliata, ma semplicemente che è troppo limitata per spiegare la complessità del reale. Ad esempio, la nostra comprensione della coscienza è limitata perchè l’attuale paradigma è legato essenzialmente alla prospettiva dello spazio-tempo.
“Non puoi usare li spazio-tempo come quadro di riferimento per comprendere la coscienza”, spiega Tiller. “Bisogna espandere i sistemi di riferimento in modo da poter cominciare a vedere cosa significhi e come questa interagisce con la realtà fisica grossolana”.
“La nostra coscienza interagisce con la realtà attraverso il nostro bio-corpo: la nostra natura spirituale si esprime così su più livelli: fisico, emotivo, mentale”, continua Tiller. “Veniamo al mondo inseriti in questo mega contenitore fisico chiamato Universo, per crescere in coerenza, sviluppare i nostri doni e diventare che che abbiamo intenzione di diventare”.
“L’Universo è la scuola in cui impariamo ad esprimere il nostro libero arbitrio, facendo delle scelte e ad accettare le conseguenze di quelle scelte che partecipano alla creazione del nostro futuro vicino e lontano, e guarire i danni collaterali conseguenti a tali scelte”, dice ancora il professore. “Per essere in grado di esplorare i nostri pieni poteri, dobbiamo prima capire chi e cosa siamo”.
E’ chiaro che per Tiller siamo molto più che carne e sangue. “Siamo tutti spiriti che vivono un’esperienza fisica. Siamo il prodotto dei nostri pensieri, atteggiamenti e azioni vissute in questo enorme simulatore che è l’Universo”, dice Tiller. “In questo simulatore siamo mortali dal punto di vista corporeo, ma essenzialmente indistruttibili dal punto di vista della coscienza”.
Per realizzare se stessi in questa vita, e quindi influenzare la nostra realtà fisica, dobbiamo prima trovare uno scopo nella vita. “Bisogna dare un senso alla vita”, dice Tiller. “Bisogna essere sisposti a sospendere il giudizio, essere individui aperti e imparare il più possibile su se stessi, sugli altri e sul mondo. Con la meditazione è possibile spingersi ad esplorare la proprie interiorità”.
La scienza psicoenergetica inaugurata da Tiller, assumendo le idee della Teoria Quantistica, afferma essenzialmente che la coscienza umana e la realtà fisica si influenzano reciprocamente, e il fine della vita fisica è quello di imparare a conoscere se stessi, gli altri e il mondo. La ricerca del professor Tiller è riassunta da lui stesso con un pensiero del Buddha: “Tutto ciò che siamo è il risultato di ciò che abbiamo pensato”