Bill Gates: il profeta del Nuovo Millennio
Marcello Pamio
Nostradamus (1503-1566) era un astrologo-veggente francese che
nel Cinquecento scrisse il libro “Le Profezie”, una raccolta di
profezie in gruppi di cento quartine tutte in rima (dette Centurie).
Indubbiamente Michel de Nostredame è uno dei più famosi e
conosciuti al mondo, ma questa sua notorietà sta per essere surclassata
dalla fama del nuovo profeta - questa volta americano - William de Seattle,
un veggente che grazie al suo dono è riuscito a costruire partendo da
un garage un impero da mille e una notte. Il suo nome completo è William Henry Gates III, ma essendo lui un ragazzo di umili origini e soprattutto modesto, ama farsi chiamare Bill Gates.
Le profezie di Nostradamus erano in rima e criptiche, quelle di
William invece non lasciano spazio a nessun dubbio. Se non ci credete
ecco la sua ultima previsione, “Coronavirus: è una pandemia, non c'è tempo da perdere!”. Per corroborare quanto visto dalle sue percezioni sovrasensoriali, il nostro si lancia in veri e propri anatemi: “le pandemie sono la peggior minaccia a livello internazionale”.
Sarebbe un errore grave quello di non prenderlo in considerazione visto
che il neoprofeta di corte è così ben visto dall'Accademia delle
Scienze, quella che gestisce la Conoscenza nel nostro tempo, che gli
permettono di evangelizzare anche dalle righe di prestigiose riviste
come il New England Journal of Medicine.
Il suo ultimo strale è datato 28 febbraio 2020: "Responding to
Covid-19 - A Once-in-a-Century Pandemic?" cioè "Risposte a Covid-19. la
pandemia del secolo?"1
“Questa settimana - scrive il veggente - il
coronavirus si è trasformato nella pandemia del secolo. In ogni crisi i
leader hanno due responsabilità ugualmente importanti: risolvere il
problema e impedire che si ripresenti”.
Questa è l'analisi, ma William va oltre, e sfregando la sfera di silicio vede anche le soluzioni:
-
I paesi ricchi forniscano a quelli a basso reddito
dell'Africa e dell'Asia operatori sanitari qualificati per monitorare
la diffusione dei virus e consegnare vaccini;
-
Bisognerebbe istituire un database internazionale con il quale i paesi possano condividere informazioni;
-
Sviluppare un sistema che controlli i medicinali che sono già stati testati da utilizzare in un vaccino;
-
Governi e donatori dovrebbero finanziare insieme strutture produttive in grado di produrre i vaccini in poche settimane.
Che dire, una visione precisa e perfetta: tre delle quattro soluzioni proposte contemplano i vaccini!
Ora è più semplice comprendere come le sue profezie vadano benissimo non
solo all'establishment scientifico ma anche alle industrie chimiche che
producono farmaci e vaccini.
Tutti felicissimi per le sparate del chiaroveggente, perché se è vero
che per risolvere la peggior minaccia del globo (le pandemie) servono
solo i veleni della chimica, viene da sé che loro saranno in prima fila a
godersi i guadagni. E se riescono a tenere alta la paura e l'incertezza
per il futuro, la popolazione sarà sempre più schiava...
Note
1 “Responding to Covid-19 — A Once-in-a-Century Pandemic?”, NEJM, https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMp2003762
Fonte: https://disinformazione.it/
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