Gennaio 2020 tutto quello che è accaduto nel mondo 
di Cecilia Capanna 
dal Sito Web
      IlDigitale  
   
   Il primo vento dell'anno è, purtroppo, 
   un vento di guerra:
   
un drone USA uccide Qassem Soleimani all'aeroporto di Baghdad, dove il capo delle Quds Force, ossia dell'unità di élite dei Pasdaran, si trovava per una trattativa mediata dall'Iraq con l'Arabia Saudita.
   
   La reazione iraniana non 
   tarda ad arrivare: 
basi americane vengono colpite, senza vittime, da missili "telefonati", due dei quali abbattono accidentalmente un volo di linea ucraino con 176 passeggeri.
   In questo 
   "teatrino" di pre-guerra mondiale interviene l'Europa che calma le 
   acque e riporta i toni bellici a toni maturi, mai quanto quelli 
   degli studenti iraniani che
   
   non hanno voluto calpestare le bandiere USA e Israeliana durante 
   una protesta, dando una grande lezione di civiltà ai grandi della 
   terra.
   Moltissime le 
   interpretazioni di questo gesto di Trump che più tardi fa finta di 
   dimenticare, scagliandosi contro Bolton,
   
   un guerrafondaio che, dice, gli "fa paura", 
   e a ben donde, visto che l'ex Consigliere per la Sicurezza 
   Nazionale, da lui nominato e poi licenziato, ha in mano la chiave 
   dell'impeachment ai suoi danni: 
un libro con le testimonianze sulle pressioni fatte da Trump al presidente ucraino la cui pubblicazione è un tiro alla fune.
2. Cina, divisa tra investimenti ed epidemie
   
   Nel frattempo il presidente è 
   "impicciato" in altri affari, 
   spadroneggiando su mari e su terre, minacciando e imponendo 
   sanzioni, dazi e accordi vantaggiosi solo per gli USA.
   
   Si intromette nelle 
   questioni di altri,
come in Venezuela, sempre per opporsi alla Cina e intralciare l'acquisto del petrolio "dollar free"
come in Ecuador, per opporsi di nuovo alla Cina e sempre per il petrolio,
   ...finché 
   la Cina non si vede costretta a firmare un trattato per evitare i 
   dazi e, subito dopo, a dover fronteggiare la pestilenza virulenta 
   del 
   
   Coronavirus.
Una Cina lanciatissima, prima di questi sgambetti e intoppi, soprattutto in Africa con investimenti giganteschi in infrastrutture, interessata a litio e cobalto: l'oro del futuro.
   
   Gli occhi, e non 
   solo quelli, sull'Africa però
   
   ce li ha anche la Russia, che
   
   duella con la Cina.
   
   Africa che invece vuole crescere e 
   diventare unita, vuole 
   liberarsi dei fastidiosi residui coloniali e
   adottare una moneta unica.
   
   Macron intuisce, 
   non perde tempo e ci pensa lui: 
nel 2020 il Franco Cfa verrà sostituito dall'Eco in 15 stati, anche in quelli anglofoni e in affari con la Cina, che il problema non ce lo avevano e che vedono con sospetto e disappunto l'ennesima interferenza francese.
3. Quali sono i principali teatri di guerra?
   
   Sono quindi questi tre - USA, Cina e 
   Russia - i titani che 
   si scontrano e creano vere e proprie placche in attrito anche su 
   altri campi di conflitto, in cui si schierano chi con l'una, chi con 
   l'altra parte, come in Yemen, in Siria, in Libia e in Medio Oriente, 
   dove se non prendono parte attiva, comunque contribuiscono con 
   appoggi di varia natura, incluse forniture di armi.
   
   
   
   La 
   guerra in Libia, 
   in particolare, è diventata una guerra di altri:
Viene proposta una tregua e un accordo a Berlino ma contemporaneamente non viene rispettato l'embargo da alcuni paesi, tra cui Egitto ed Emirati Arabi, che inviano aerei cargo pieni di armi.L'accordo infatti non arriva, i pozzi petroliferi vengono chiusi e riprendono gli scontri.
   
   
   L'Italia è preoccupata e chiede aiuto 
   agli USA, tanto per 
   aggiungere carne al fuoco, soprattutto per via del nodo dei 
   migranti, per cui dal 2 febbraio il 
   memorandum Italia-Libia sui migranti verrà ufficialmente 
   prolungato per altri 3 anni e senza le modifiche promesse in questi 
   mesi dal governo.
   ONG criminalizzate, 
   porti chiusi, decreti sicurezza, sulla rotta mediterranea è 
   visibilmente diminuito il flusso migratorio, con due conseguenze:
Diritti umani violati e orrori di ogni tipo nei centri di detenzione in Libia, per cui finalmente Onu e Aya cominciano a indagare
Incremento del flusso di migranti sulla rotta balcanica con altrettanti orrori, di cui l'Europa è complice silenziosa
   Chi ne è più il 
   garante?
   
   Sembra di essere 
   nel Far West, ora,
   Lo ha dimostrato
   
   il fallimento della 
   COP25, 
   la Conferenza sul clima.
   Anche 
   lo ha dimostrato il
   Foro Economico Mondiale a Davos, 
   dove nonostante si sia parlato di necessità di un cambiamento del 
   sistema economico per bloccare le emissioni di CO2, 
alla fine è successo che le compagnie fossili hanno denunciato i governi per bloccare la transizione ecologica, forti dell'appoggio di capi di stato come Trump che ha inneggiato al modello economico americano, con crescita assicurata,
   ...e che ha incoraggiato il pubblico del WEF a 
   seguirlo, 
   
   mentre ha cancellato i provvedimenti anti inquinamento di Obama.
   Peccato che abbia 
   ignorato che
   la crescita di cui parla è di solo
   
   l'1% della popolazione mondiale 
   e che
   le piazze di tutto il mondo sono infiammate dalla
   
   ribellione globale 
   al neoliberalismo.
  5. Tra accordi e conflitti, il ruolo di mediazione dell'Europa
   Per farsi 
   perdonare, però, e per dimostrare che gli accordi multilaterali sono 
   possibili se patrocinati da lui, ha partorito ben 181 pagine di un
   piano per la risoluzione dei 
   conflitti in Medio Oriente, da lui stesso definito 
   "l'accordo del secolo", che ha scatenato la furia di tutto il mondo 
   musulmano, compreso
      Erdogan, il suo "caro amico" sul fronte siriano/curdo, che ora 
   gli si è rivoltato contro e
   
   ha aspramente criticato i termini di accordo proposti, cogliendo 
   l'occasione per esortare gli USA a consegnare gli F-35 dovuti.
   Nel frattempo però, 
   per conto loro, paradossalmente i ricchi paesi arabi del Golfo si 
   stanno dando da fare per 
   
   mettere in atto la rivoluzione energetica,
   che smacco...
   E l'Europa 
   in tutto questo? 
   L'Europa fa da paciere, da cuscinetto tra blocco cino-sovietico e USA, facendo valere gli accordi multilaterali, ora sì, ora insomma.
   Trovando da una parte unità nella stesura del
      Green Deal, che comunque
   
   ha i suoi nodi da sciogliere, dall'altra perdendo i pezzi:
   
   
   proprio da oggi, 31 
   gennaio 2020, 
   
   
   entrerà in vigore la Brexit, 
   dopo la ratifica del parlamento europeo e la firma della regina, 
   anche se
      Scozia e Irlanda non ci stanno e vogliono proporre un nuovo 
   referendum...
 
  
 
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