domenica 9 agosto 2020

 

Cosa altro deve accadere di infimo, per far si che l’ArConte e il suo overno si levino definitivamente dai coglioni?
Prima ci sequestrano, poi ci affamano, infine ci indebitano. Il paradosso è che la maggioranza di noi sembra non trovi niente da ridire.
Perché non a tutti diventa lecita la domanda: cosa altro deve accadere di infimo, per far si che l’ArConte e il suo Governo si levino definitivamente dai coglioni?
Dopo il rilascio di una documentazione peraltro parziale, quello che era evidente essendo i DPCM palesemente incostituzionali, l’ArConte non contento dei precedenti esordisce in questi giorni con il DPCM di agosto. C’è da notare che l’opposizione anziché fare quanto con evidenza va fatto, ovvero andare dal Presidente Mattarella a chiederne le dimissioni, non si sa’ cosa aspettino ancora per farlo.

Posso anche capire che al momento, non ci sia nella politica italiana alcun uomo capace che possa sostituirlo, ma lasciare ancora l’ArConte al suo posto, con la possibilità che possa come fa presente Gasbarri, che Conte ora vistosi scoperto ed essendo venute fuori le magagne, potrebbe reiterare il reato e occultare le prove, a mio parere questo è un rischio inutile da correre, ma tant’è che neanche adesso né la politica né la magistratura compreso il Presidente fanno quello che va fatto mandandolo a casa.

Quello che trovo comunque ancora più sconvolgente, è che il Popolo che ha subito da questi le angherie, non sia in piazza a chiederne la destituzione, visto che non può nascondersi dietro al fatto che è in ferie, essendo la maggior parte delle persone non in grado di farne.



Grande Giorgio Gaber, uomo di altri tempi che aveva capito ciò che una moltitudine di persone sembra che neanche oggigiorno sia arrivata a capire, ma ai suoi tempi bisogna ammettere che la società era composta di ben altre persone di ben altra caratura, non si era schiavi di un telefonino allora e alla vista di un incidente si era portati ad aiutare lo sfortunato, ora lo si riprende per essere i primi a postare il video su YouTube, dove poi diventa facile trovare nei commenti di che coglione possa essere chi lo ha fatto o subito, non sapendo poi chi è realmente il vero coglione. 

Comincio ad essere veramente deluso di una società capace solo di piangersi addosso senza per questo essere capace di cambiare la storia, come lo è stato d’altronde naturale in passato, dove l’essere protagonisti più che meri spettatori della vita, faceva la differenza sottile della propria esistenza. 

Oggi si assiste passivi e senza alcun entusiasmo al consumarsi della vita, senza tentare in alcun modo di cambiarla, ma in compenso si maledice la propria perché non si è figli di questo o quell’altro essere ricco e famoso, come se fosse la famiglia di provenienza più che la propria volontà a forgiare la propria esistenza, per divenire nella vita qualcuno e sentirsi se non altro liberi. 

Oggi si preferisce essere parte di un show come il grande fratello, senza capire che il grande fratello non è uno show, ma la quotidianità che ti impedisce di essere come essere un uomo libero essendo controllato 24 ore su 24 e quando non è una telecamera a riprenderti, è il Gsm del telefonino a definire la tua posizione, dove neanche più una minzione o fare l’amore è cosa privata e ci sarà sempre qualcuno che sa’ più cose di te che te stesso, essendo il grande fratello presente nella tua esistenza sia quando sei sveglio cosi come quando dormi. 

Ecco perché poi, gente come l’ArConte fa quello che vuole, perché il Governo decide per te incapace come lo sono la maggior parte delle persone, incapaci persino di fare qualsiasi cosa per se stessi.

L’uomo di oggi è una immagine ripresa da uno scatto e come una immagine questa senza vita, manca poi totalmente di dignità e a chi manca la dignità, diventa inevitabilmente schiavo giorno dopo giorno lungo il percorso della sua inutile esistenza, incapace di alzare la testa figurarsi di guardare in cielo, dove tutto discende a cominciare dalla sua ombra, tanto da essere l’uomo di oggi talmente sciatto da non essere neanche l’ombra di se stesso.


®wld 

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