Adolf Gates
Ora di ciò che pensa Gates potremmo anche infischiarcene da un punto
di vista puramente intellettuale vista l’assoluta povertà dei contenuti e
la consapevolezza appannata dal denaro che spinge fatalmente a giocare
con i destini altrui mostrando il volto della filantropia, ma non si
può evitare il confronto con la nuova eugenetica che nasce dal controllo
di massa.
Essa si fonda su una sorta di dittatura pseudoscientifica,
cone del resto l’eugenetica del secolo scorso: non dimentichiamo che il
manifesto per la razza dell’estate 1938 – ed era proprio luglio – si
chiamava ufficialmente “manifesto degli scienziati per la razza” a
dimostrazione che la libertà della scienza è solo un concetto limite,
qualcosa che si conquista ogni giorno, ma che non è possibile dare per
scontato, anzi non lo è quasi mai.
Oggi invece di dividere l’umanità a
seconda del colore della pelle o dell’etnia la si intende dividere in
individui che accettano la perdita delle libertà fondamentali, ovvero i
nuovi “sani” e chi invece recalcitra avendo coscienza che questa
ingegnerizzazione della società elaborata nei think tank neoliberisti e
negli incubi dei super ricchi spazza via la dignità, il lavoro e il
futuro per enormi masse di persone.
Il tutto si traduce si traduce anche
in un neo maltusianesimo che del resto è un altro dei punti
apertamente portato avanti da Gates. Come egli concili la diminuzione di
popolazione con la campagna vaccinale che dovrebbe avere lo scopo
opposto è per ora un mistero, ma temo che se non si riuscirà ad arginare
il neo nazismo sanitario di cui Gates è il Führer , lo scopriremo
presto.
Chi pensa che la situazione che si è creata con l’assunzione di un
virus modestamente patogeno in killer universale sia passeggera, che si
tornerà alla normalità e che i danni inflitti dalle misure di
contenimento a seguito di una semplice sindrome influenzale, potranno
essere riparati, è davvero un ingenuo: proprio l’artificialità
dell’allarme denuncia che ci sono poteri interessati a trasformare la
crisi in stato permanente e distruggere così ciò rimane della
democrazia, sia pure ridotta a democratismo come aveva previsto nello
specifico Marcuse, ma che tutta la scuola di Francoforte aveva previsto
attraverso la pervasività dei media di massa che abituano le persone ad
una ricezione passiva dei messaggi. Finito un virus se ne farà un altro e
poi un’altro ancora e se non basta verranno aggiunti sempre nuovi
pericoli. Ecco perché non bisogna farla passare liscia ai narratori
della peste, perché la teste sono loro.
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