martedì 14 gennaio 2020

Cinismo & Stoicismo

Statua di un filosofo cinico sconosciuto 
dai Musei Capitolini di Roma. 
Questa statua è una copia di epoca romana 
di una precedente statua greca 
del III secolo a.C.

Cinismo antica Filosofia, una maniera per vivere   

di Jacob Bell 
dal Sito Web ClassicalWisdom 
traduzione di Nicoletta Marino 
Versione originale in inglese

Ho preso alcune decisioni piuttosto strane e inaspettate che sono fuori delle norme sociali ed economiche del nostro 21° secolo.
 
Il sogno americano, almeno per me, è morto... e in un certo senso, potrei invece seguire in linea generale il sogno cinico. Dico in linea generale perché i Cinici dell'antica Grecia erano un gruppo molto radicale.
 
La scuola di filosofia conosciuta come i Cinici nacque intorno al V° secolo a.C. e iniziò a svanire quasi mille anni dopo, nel V° secolo d.C.
 
I Cinici hanno avuto un ruolo importante nell'influenzare diverse altre scuole di filosofia, come gli Stoici, che hanno adattato ed evoluto molti dei principi fondamentali del cinismo (e tralasciato gran parte della pazzia, come la defecazione pubblica)...
 
A differenza della filosofia speculativa di figure come Platone e Aristotele, la filosofia cinica era una filosofia vissuta. I cinici hanno sviluppato teorie filosofiche come mezzo per vivere bene e hanno ignorato la maggior parte della filosofia astratta.
 
I cinici sono stati contrari a una vita superficiale, favorendo,
"una vita vissuta in accordo con la natura".
Per loro, vivere secondo la natura significava seguire un percorso di autosufficienza, libertà e ragionamento lucido.
 
Credevano che le convenzioni sociali avessero la capacità di ostacolare la "bella vita" e che potessero condurre alla corruzione,
"compromettere la libertà e stabilire un codice di condotta che si contrapponga alla natura e alla ragione".
Se me lo chiedete è una specie di musica come quella di un raduno hippy...

 Gli hippies sono Cinici? 

Per i Cinici, la natura potrebbe offrire molto divertimento e intrattenimento.
 
Hanno trovato conforto e felicità in piaceri semplici come
  • uscire a passeggiare
  • sentire il calore del sole
  • bere un bicchiere di acqua fresca in una giornata calda...
Concordo in tutto questo… tranne che cambierei l'acqua per una bella birra artigianale fredda, che probabilmente sarebbe troppo pretenziosa per il vero cinico. Va bene...
 
Questo perché i Cinici denunciarono lusso e ricchezza.
Credevano che nella loro ricerca, l'uomo si impegnava in inutili lavori giorno dopo giorno.
Per i Cinici, una vita fatta di un'azione frenetica in cerca della ricchezza o del potere era assurda.
 
Questo tipo di vita farebbe allontanare sia l'uomo antico che quello moderno dalla natura e instillerebbe in lui un bisogno di superficialità che non sarebbe mai soddisfatta.
 
Non essendo mai soddisfatto e desiderando sempre di più, l'uomo diventerebbe schiavo dei suoi desideri.

Diogene seduto nella sua botte 
di Jean-Léon Gérôme (1860)
Il filosofo greco Diogene (404-323 a.C.) è seduto nella sua dimora, la botte di terracotta, nel Metroon, ad Atene, mentre accende la lampada alla luce del giorno con la quale doveva cercare un uomo onesto. 

I suoi compagni erano dei cani che servivano anche come emblema della sua filosofia "cinica" (greca: "kynikos", simile a un cane), che enfatizzava un'esistenza austera. 

Tre anni dopo che questo dipinto fu esposto per la prima volta, Gerome fu nominato professore di pittura all'Ecole des Beaux-Arts dove avrebbe istruito molti studenti, sia francesi che stranieri.
Il più famoso tra i cinici era un uomo di nome Diogene di Sinope, spesso chiamato Diogene il Cane a causa del suo comportamento radicale, compresa la defecazione pubblica.
Chiaramente, ha portato la filosofia cinica all'estremo. 
 
Ha abbracciato il dolore, le difficoltà e la povertà.
 
Viveva in una botte di terracotta, mangiava avanzi e guadagnava gran parte dei suoi beni con l'accattonaggio.
Diogene il Cane ha passato il tempo prendendo in giro le convenzioni sociali e richiamando l'attenzione sull'assurdità di un comportamento simile a quello di un robot da parte di coloro che lo circondavano (anche a personaggi come Alessandro Magno!)

 
"Alessandro e Diogene" 
di Caspar de Crayer. 
Diogene una volta chiese ad Alessandro Magno 
di spegnere la sua luce.

Diogene considerava gran parte delle attività dell'umanità alla maniera di Sisifo.
 
Cioè, proprio come Sisifo che trasportava il masso su per la montagna giorno dopo giorno, solo per farlo rotolare giù, le ricerche dell'uomo per la ricchezza e il potere erano altrettanto inutili e insignificanti...
 
Non abbiamo bisogno di seguire gli esatti valori stabiliti dai Cinici per beneficiare della loro saggezza, perché, beh, ciò sarebbe seguire una convenzione sociale e sfidere l'intera idea della filosofia cinica!
 
Invece,
Possiamo vedere il vantaggio nella semplicità e possiamo guardare all'interno dei nostri valori.
 
Possiamo liberarci dalle convenzioni sociali restrittive e coltivare una vita che troviamo appagante e che abbia un significato.
Non sto suggerendo di abbandonare il vostro lavoro quotidiano o di seguire una vita ascetica.
Rimanendo fedele ai Cinici, sarebbe sbagliato per me dirvi "come vivere"...
Ma non è necessariamente una cattiva idea riprendere una prospettiva cinica e rivalutare di tanto in tanto le cose al fine di perseguire ciò che trovate soddisfacente e con un significato interiore.
 
Dopotutto, indipendentemente dal nostro stato di ricchezza o povertà, nessuno di noi ne esce vivo, e quindi potremmo anche essere noi a scegliere il masso che portiamo giorno dopo giorno sulla montagna...


®wld 

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